Un libro racconta la storia del giornalista Franco Scervini

Cosenza Tempo Libero

A dieci anni dalla morte, avvenuta a maggio del 2005, sarà ricordata la figura del giornalista cosentino Franco Scervini che, tra la seconda metà degli anni sessanta e gli inizi del settanta, diresse la redazione provinciale del quotidiano “Il Tempo”. Ne dà spunto la presentazione del libro “La nostra scelta. Memorie del tempo di guerra” scritto dalla vedova Marcella Gagliardi Scervini e pubblicato da Edizioni Orizzonti Meridionali. L’appuntamento è fissato per domani venerdì, con inizio alle 16.30, nella sala dell’Assindustria di Cosenza (via Tocci, n. 2). Dopo il saluto dell’editore Franco Alimena e l’introduzione di Michele Arnoni, avvocato, esponente di spicco della destra cosentina, terranno le relazioni la professoressa Teresina Ciliberti e il giornalista Luigi Michele Perri. Seguirà un dibattito con le conclusioni dell’autrice.

Al centro del libro, il dramma nazionale degli ultimi anni del secondo conflitto bellico, attraverso le peripezie di una famiglia, di parte mussoliniana, costretta a patire i primi segnali della guerra civile, seguiti alla sconfitta del fascismo. La narrazione dispiega fatti maturati nel “Triangolo della morte”, una zona insanguinata da orrende tragedie, prima circoscritta tra il Comune della provincia di Modena, Castelfranco Emilia e due sue frazioni, Piumazzo e Manzolino (G. Pansa), poi storiograficamente ampliata nell’area compresa tra Bologna, Reggio Emilia e Ferrara.

Le toccanti vicissitudini dei Gagliardi, stimata famiglia modenese, richiamano la tumultuosa vicenda di Franco Scervini, ufficiale dell’esercito nella Repubblica sociale italiana di Mussolini. Scervini fu prigioniero degli americani e internato nel campo di concentramento di Coltano (Pisa), lo stesso che vide ristretti ex repubblichini come Dario Fo, Walter Chiari, Raimondo Vianello e molte altre personalità ben note della cultura italiana. Dal 1954 al 1959 egli fu segretario provinciale del Movimento sociale italiano (Msi) di Cosenza e, negli anni settanta, fu membro del comitato centrale dello stesso partito.

Il testo memorialistico della Gagliardi Scervini si inserisce nel filone del revisionismo, sviluppatosi con gli studi di diversi storici, a cominciare dal più autorevole di tutti, Renzo De Felice, e rilanciato, oggi, dal prezioso lavoro storiografico di Giampaolo Pansa. La professoressa Ciliberti parlerà, più in particolare, sugli aspetti letterari del libro, che espongono un linguaggio molto fluido, di presa immediata, dando il senso pieno degli accadimenti succedutisi dal 1943 al 1945. Il giornalista Perri terrà la relazione storica sulle vicende dell’ultimo fascismo. Egli, che, per un decennio fino al 1976, è stato alla testa delle organizzazioni giovanili del Msi a Cosenza e in Calabria, ricorderà, nel quadro della sua relazione, la figura di Franco Scervini, rievocando le vicende dei giovani reduci della Repubblica di Salò.