Il COISP di Catanzaro scrive a Babbo Natale

Catanzaro Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Sindacato di Polizia COISP della provincia di Catanzaro:

“Caro Babbo Natale, ciao siamo il COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia - e per l’approssimarsi del Santo Natale, come nostra consuetudine, abbiamo deciso di rivolgerci a Te a nome di tanti Poliziotti che operano nella provincia di Catanzaro, in una regione “difficile” come la Calabria che, da troppi anni ormai, chiedono alle autorità competenti di riservare alle Forze di Polizia le giuste attenzioni che esse meritano. Ma in tutto questo tempo abbiamo sperimentato, nostro malgrado, cosa significhi una voce assordante che grida nel deserto, giacché le necessità di giustizia che reclamiamo da sempre per poter lavorare nel rispetto delle regole, dei diritti e della dignità, continuano ad essere eluse; con ciò abbandonando la figura del Poliziotto a quella triste sagoma col pugnale alle spalle con la quale il nostro Sindacato ha inteso ed intende energicamente rappresentare l’umiliazione patita dagli Operatori della Polizia di Stato e dagli altri colleghi delle altre Forze di Polizia, la loro professionalità calpestata, i loro sacrifici così vergognosamente ignorati dai Governi che, purtroppo, si sono alternati nel corso del tempo, come centrosinistra, centrodestra e tecnocrazia. Noi del COISP ci rivolgiamo a Te, caro Babbo Natale, perché vane finora sono state le nostre voci indirizzate ai Ministri e ai Governi di turno.

Con l’ulteriore beffa messa in scena dagli uomini della politica i quali fingono di ascoltare mentre, in realtà, sono solo abili nello sperticarsi in complimenti sparsi alle Forze di Polizia per l’impegno da esse profuso in condizioni disagevoli. Ma noi non abbiamo bisogno di questi complimenti. Non sono graditi. Non li vogliamo più, non sappiamo che farcene. Vorremmo piuttosto registrare un seguito alle classiche e rituali belle parole; un seguito che per essere concreto deve manifestarsi in risorse e mezzi di cui la Polizia di Stato necessita urgentemente. Caro Babbo Natale, noi attendiamo ora che la politica ci dia stipendi adeguati al costo della vita e non ci costringa a svolgere quotidianamente il nostro servizio con stipendi da fame che ci costringe ogni mese a tirare la cinghia per soddisfare, in primis, le esigenze delle nostre famiglie. Caro Babbo Natale, non si può più lavorare nelle difficoltà operative cui i Poliziotti calabresi sono costretti. Eppure essi, con estrema dedizione e con enorme spirito di sacrificio, garantiscono quotidianamente e in ogni dove la sicurezza del cittadino, a fronte dei risicati mezzi disponibili e degli stipendi più bassi degli altri colleghi di tutta Europa, siamo ormai al limite della decenza.

Nonostante tutte queste “pugnalate alle spalle” da parte di chi dovrebbe tutelarci, la politica per essere chiari, l’impegno profuso a garantire la sicurezza dei tutti i cittadini e delle Istituzioni è massimo. Nella nostra regione, una regione “difficile” nel contrasto alla criminalità organizzata, siamo anche attivi con varie manifestazioni atte a diffondere la cultura della legalità, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. Per organizzare tali manifestazioni ci siamo “trasformati” tante volte da Sindacato di Polizia e dei Poliziotti a Sindacato dei cittadini. Quest’anno nella città di Catanzaro abbiamo fatto intitolare dall’Amministrazione Comunale una via cittadina alla memoria del Prefetto Antonio Manganelli, il nostro ex Capo della Polizia, replicando a quanto abbiamo fatto l’anno precedente facendo intitolare, sempre su nostra proposta, una via alla memoria della nostra collega Emanuela Loi, la prima Poliziotta uccisa da cosa nostra nell’attentato palermitano di via D’Amelio il 19 luglio del 1992. E citando il 1992 e le sue stragi palermitane, ci piace ricordare quella manifestazione che negli anni addietro si è tenuta ogni anno il 19 luglio – anniversario della strage di Via D’Amelio – giorno in cui, assieme ad una coraggiosa redazione giornalistica e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro, si è organizzata in uno dei quartieri più “difficili” del capoluogo calabrese un evento di sensibilizzazione per rimarcare l’importanza di “fare rete”, ovvero di considerare la questione sicurezza non come esclusivamente affine alla Polizia, bensì come impegno culturale più ampio che deve coinvolgere tutti al fine di inculcare il rispetto delle regole ad ogni livello. Evento che in questo 2014 abbiamo deciso di non svolgere più (almeno per quest’anno…), dopo lo svolgimento per un lustro consecutivo. Ma il nostro impegno, frutto del nostro essere un Sindacato Indipendente, autonomo e libero, è costantemente rivolto ad ogni istanza di giustizia attinente l’ambito della sicurezza e della dignità professionale: evidenziamo da anni come l’elevazione di Catanzaro a Questura di “fascia A” si sia solo limitata, purtroppo, al “vertice”, dove finalmente l’efficientissima Squadra Mobile del capoluogo di regione avrà a breve in giusto riconoscimento e sarà elevata sia per la dirigenza sia per il potenziamento concreto in termini di risorse umane, mentre altri Uffici “operativi” continuano ad operare in “sofferenza”, per mancanza di uomini, mezzi e risorse economiche, come ad esempio l’efficientissimo Commissariato sezionale di Catanzaro Lido. Ma, caro Babbo Natale, non finisce qua. Caro Babbo Natale, devi sapere che da anni proponiamo nel capoluogo di regione, a Catanzaro, un distaccamento del Reparto Mobile di Reggio Calabria per offrire all’intera regione efficienza, efficacia e celerità nell’impiego del personale, oltre che notevoli risparmi economici. Tante altre ancora sono le iniziative che il nostro Sindacato porta avanti, sia nell’ambito prettamente professionale dove occorre tutelare la categoria, sia in quello sociale e culturale, per essere aperti e dialoganti con l’ambiente esterno al fine di diffondere i germi buoni della legalità e della buona convivenza, come la convinta adesione che abbiamo recentemente dato all’associazione “Libera” per contribuire a combattere il racket e l’usura.

Inoltre, caro Babbo Natale, vorremmo che il nostro mestiere fosse considerato finalmente un lavoro particolare ma “normale”, normale anche quando ci togliamo i caschi e facciamo urlare giornalisti e politici sdegnati, quando fermiamo folli dinanzi Montecitorio e, versando sangue, ci tocca vederci inseguiti da retorica e ipocrisia, quando carichiamo e per “fortuna” ci sono feriti solo fra di noi, quando schediamo e violiamo la privacy. Perché vedi Babbo Natale il fatto è che non ci considerano normali. Ci considerano dei personaggi da fumetto tutto chiacchere e distintivo, pronti a interpretare, secondo il burattinaio di turno, ora “superman” ora il “cattivo”.

Siamo normali, gente normale messa a fare però un lavoro che, nella sua specificità, non ha eguali in un posto difficile per servire lo Stato, ricordalo tu Babbo Natale agli incravattati del “teatrino” angosciante. Babbo Natale, come vedi anche per questo Natale e per questa fine di anno ci rivolgiamo a Te non per chiederti doni effimeri e vani, ma per raccontarti le vicende umane che attraversano quotidianamente il difficile operato delle Forze di Polizia, nella consapevolezza che le orecchie finora rimaste sorde e gli occhi finora rimasti chiusi possano aprirsi per seguire il giusto cammino indicato dalla stella che può – ed è questo infine che Ti chiediamo – guidarci verso anni migliori per la nostra divisa, per la nostra Regione, per il nostro Paese. Caro Babbo Natale, da Catanzaro, una città nel profondo sud d’Italia, ti auguriamo un buon lavoro per la notte magica del Natale, affinché tanti bambini possano essere resi felici, e ti chiediamo di farti nostro portavoce, non solo per raccontare a chi ti ascolta il nostro disagio, che è quello dei Poliziotti che prestano servizio in questo territorio e che saranno insieme a te di servizio anche nella notte di Natale (ma anche quella di Capodanno e di tutte le 365 notti di ogni anno), e di fare gli auguri a tutti i cittadini di un Buon Natale e di un felice 2015 a nome del Coisp.”


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