La Cosca “Libri-De Stefano-Tegano” e gli interessi in Lombardia, 59 arresti a Milano

Reggio Calabria Cronaca

I carabinieri di Milano, stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 59 persone indagate per i reati di associazione di tipo mafioso, traffico di armi, corruzione di pubblico ufficiale, estorsione, associazione finalizzata al traffico internazionale illecito di sostanze stupefacenti.

Il blitz è scattato stamani a conclusione di un'inchiesta che è coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia del capoluogo lombardo, nei confronti della cosca di ‘ndrangheta dei Libri-De Stefano-Tegano, originaria di Reggio e attiva e operante nel milanese. Secondo gli investigatori sarebbero stati così acquisiti “gravi e significativi elementi di responsabilità in relazione alle moderne modalità di infiltrazione nel settore economico-imprenditoriale della Lombardia”.

Sempre secondo le indagini, gli arrestati avrebbero fornito ad imprenditori locali una cosiddetta “protezione totale” facendo ricorso, in diverse circostanze, a modalità di estorsione-protezione; condizionando l'aggiudicazione di contratti di forniture e prestazioni d'opera, anche corrompendo pubblici ufficiali; gestendo inoltre un consistente traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana; tutto allo scopo di accrescere il potere economico della cosca.


IL CLAN INTERESSATO AL CATERING DEL MILAN

12:55 | L’inchiesta avrebbe rivelato addirittura gli interessi della ‘ndrangheta sullo stadio Giuseppe Meazza, impianto che ospita le gare di Milan e Inter. I clan sarebbero stati interessati al catering delle partite proprio del Millan per tramite di un imprenditore indebitato con la cosca e che per questo si sarebbe messo a sua disposizione. L’imprenditore, Cristiano Sala, era titolare di un’azienda - operante nella ristorazione e fallita nel 2010 - già responsabile del catering per l’Inter.

Si sarebbe accertato il tentativo, tramite un carabiniere del Nucleo ispettorato del lavoro (Carlo Milesi, arrestato dai colleghi), di screditare un’azienda concorrente. Il militare, da quanto risulta dall’inchiesta, avrebbe fornito false informazioni sul competitor alla Procura, in particolare presunte irregolarità nella gestione dei lavoratori da parte della ditta; lo scopo era quello di metterla così in cattiva luce.

Il carabiniere avrebbe effettuato anche una finta indagine e con false accuse di sfruttamento del lavoro clandestino da parte dell’azienda concorrente: nel dicembre dell’anno sorso avrebbe condotto addirittura un’ispezione nella società proprio il giorno in cui si giocava a San Siro fra tra Milan e Roma.

Grazie alle intercettazioni ambientali e telefoniche effettuate dai carabinieri si è potuto così smascherare il collega ed evitare inoltre che l’appalto per il catering della società rossonera, nella stagione 2014-2015, finisse nelle mani delle ‘ndrine.

Gli interessi della ‘ndrangheta, inoltre, erano rivolti a settori come quelle delle sale Bingo o degli hotel della riviera ligure e dell’Est Europa. L’indagine è affidata al procuratore aggiunto Ilda Boccassini e ai pm Marcello Tatangelo e Paola Biondolillo


LE INTERCETTAZIONI

Ambientale dell’11/11/2013

STANNO PARLANDO DI UN RECUPERO CREDITI DA UNA TERZA PERSONA:

MARTINO Giulio: ma gli devi dire "pulisciti il culo..." ma mi stai prendendo per il culo?" (riferito ad una terza persona n.d.r.)

MARTINO Giulio: facciamo i conti già ... incominciamo... qua siamo arrivati a quaranta, ah! lo sapete, no?!... eh... qualche quaranta siamo arrivati Mimmo... dici: "daglielo"... tanto QUEL CANNE MOZZE LO USIAMO CONTRO A LORO MI SA!


Ambientale del 14/08/2013

STANNO PARLANDO DELLA ‘NDRANGHETA TRA SANREMO-VENTIMIGLIA E LA FRANCIA

MARTINO Giulio: si... (incomprensibile) vabbè.. sempre... quando ero la, andavo tutti i giorni...

MANGIA Aldo: si, in Francia?

MARTINO Giulio: c'era, c'era il discorso con la Francia, no?!

MANGIA Aldo: si

MARTINO Giulio: si c'era... e sì... e sì...

MANGIA Aldo: con la Francia? (incomprensibile)

MARTINO Giulio: minchia... arrivavamo a Nizza!

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: io (incomprensibile).. e sì... e sì...

MANGIA Aldo: sempre calabrese?

MARTINO Giulio: si

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: a Nizza... a Marsiglia... Antibes... c'erano i cosi...

MANGIA Aldo: andavi Giulio?

MARTINO Giulio: si andavo là e... e si..

MANGIA Aldo: si Giulio?

MARTINO Giulio: e si...

MANGIA Aldo: ti dicono chi c'è in Francia, no?

MARTINO Giulio: anche la stava...

MANGIA Aldo: e c'è già...

MARTINO Giulio: a San Remo pure! sono andato... "guarda che sono qua!" si ma sono vecchi... "la carne di capra"...

MANGIA Aldo: a San Remo pure?

MARTINO Giulio: si, si...

MANGIA Aldo: a San Remo ci sono i vecchi proprio?

MARTINO Giulio: si

MANGIA Aldo: Giulio stanno bene?

MARTINO Giulio: no ... non fanno... hanno il politico, il coso, raccolgono per il sindaco... il lavoretto... sono vecchietti... no?! ... "la carne di capra"... ah...

MANGIA Aldo: che vanno... mettono da paciere... il paciere, la parola...

MARTINO Giulio: a Ventimiglia invece c'è...

MANGIA Aldo: ah?

MARTINO Giulio: a Ventimiglia...

MANGIA Aldo: c'è la situazione proprio?

MARTINO Giulio: si

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: si, c'è si

MANGIA Aldo: a Ventimiglia?

MARTINO Giulio: la camera di controllo.. la camera di controllo...

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: si, di tutta la Liguria... e si

MANGIA Aldo: proprio a Ventimiglia?

MARTINO Giulio: a Ventimiglia si...

MANGIA Aldo: e c'è proprio la persona giusta?

MARTINO Giulio: c'è... io la mi sedevo...

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: Eh! nelle 24 maglie sono andato, c'è...

MANGIA Aldo: (sorride)

MARTINO Giulio: si, mi ha presentato, dice "questo è un uomo eee, tiene il cuore del cavaliere, cose"...

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: tutto...

MANGIA Aldo: Giulio esiste ancora sta cosa?

MARTINO Giulio: Si c'è la... si, si... si ci sono

MANGIA Aldo: perchè dicono che sta svanendo...

MARTINO Giulio: no, là c'è...eee vecchietti, cose, hanno i terreni... si riuniscono mangiano la carne, la cosa, si...

MANGIA Aldo: parlano...

MARTINO Giulio: la zucchina, parlano... nel... nell'ovile...

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: si, la capra, si mangiano la capra, eh eh... poi quando capita che devono fare qualcuno... no, ah dice aah

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: si... e gli danno...

MANGIA Aldo: movimento c'è? situazione?

MARTINO Giulio: eh...

MANGIA Aldo: la roba ma ce l'hanno loro?

MARTINO Giulio: Nooo, non vogliono... no, no, no...

MANGIA Aldo: no?

MARTINO Giulio: no, no, no... però i figli, i generi, i nipoti sì!

MANGIA Aldo: si

MARTINO Giulio: loro no! magari fanno finta... le solite cose no?... fanno finta dice "a me non mi interessa", magari poi si prendono... i soldi...

MANGIA Aldo: si prendono la spartenza...

MARTINO Giulio: Eee sai i vecchi come fanno?! no io... come a quelli che dicono "no io non ci... no a me non mi interessa" e invece magari dietro c'è...

MANGIA Aldo: si?

MARTINO Giulio: ebbè...

MANGIA Aldo: la politica...

MARTINO Giulio: ebbè...

MANGIA Aldo: ah?

MARTINO Giulio: i vecchi, ah!


Ambientale del 27/07/2013

DISCUTONO DI IMPRENDITORI CHE, IN DIFFICOLTÀ ECONOMICHE, SI AVVICINANO A MAFIOSI

MARTINO Domenico: (incomprensibile)

MARTINO Vincenzo: si tappa... si tappa il naso questo... Cristiano perchè si mette con noi?

MARTINO Domenico: che ha bisogno!

MARTINO Vincenzo: perchè ha bisogno e si...

MARTINO Domenico: se ne fotteva...


Ambientale del 27/09/2013

CASSANO, UOMO DI FIDUCIA DI MARTINO PER L’IMPORTAZIONE DI 20 KG DI MARIJUANA DALLA BULGARIA, RAPPRESENTA LO SPESSORE CRIMINALE DELL’ORGANIZZAZIONE.

CASSANO: ma stai scherzando!? mi tagliano la gola a me sta gente qua...

CASSANO: io posso rispondere su te, su altre persone

RICEPUTI: lui mi fa "però viene anche lui con me"... gli ho detto "no, non viene nessuno"...

CASSANO: (incomprensibile) si... stai scherzando quello appena mi vede e mi dice "ma questo chi è?"

CASSANO: e io che gli dico?!... "no è uno dei miei"... io cazzate a questo non gliene posso dire eh! questi viaggiano con i tir eh! Tir... i bilici vengono!

RICEPUTI: minchia!

CASSANO: i bilici... madonna mia... hanno una struttura esagerata...

RICEPUTI: eh

CASSANO: così si fanno le cose! eh lo so però spendono anche i soldi... ragazzi... spendono anche i soldi... a me adesso mi hanno mandato a vedere questa cosa qua che mi hanno fatto fare il giro del mondo...

RICEPUTI: ah! son di Milano?

CASSANO: Olandesi e tutto c'è di mezzo... c'è un gruppo esagerato...

RICEPUTI: humm

CASSANO: paesani tuoi sono...

RICEPUTI: si?!

CASSANO: calabresi...

RICEPUTI: si?!

CASSANO: ma sai che prima di iniziare a lavorare con loro queste quante informazioni hanno chiesto di me?


Ambientale del 4/01/2014

I FRATELLLI GIULIO E VINCENZO MARTINO PARLANO DI “STRIZZARE” AL MASSIMO UN IMPRENDITORE CHE RITARDA E/O MANCA NEI PAGAMENTI E QUINDI PASSARLO AD UN’ALTRA COMPAGINE CHE GIÀ VOLEVA AMMAZZARLO.

MARTINO Domenico: “Appena mi lascia i soldi...”, lo vogliono ammazzare ha detto... cambia numero mi ha detto

MARTINO Vincenzo: ha detto?

MARTINO Domenico: si si si. Gli dico <>

MARTINO Vincenzo: se n'è reso conto?

MARTINO Domenico: CON QUESTA PERSONA IO HO CHIUSO, A ME HA RESO I MIEI SOLDI, DA OGGI, FATE QUELLO CHE VOLETE. Se vedete che è giusto che ha sbagliato, fate quello che volete. A me non interessa. Non fate (incomprensibile) per me, io mi sono raccolto i miei, e c'ho rimesso. Perciò se voi volete andare avanti, ehh, ee. Non mi interessa. Se volete andare la a fare bordello, non mi interessa, fate quello che volete. Proprio lo butto.


Ambientale dell’1/03/2014

ROBERTA CAFAGNA DESCRIVE L’ECCESSIVA PERICOLOSITÀ DEI FRATELLI GIULIO E VINCENZO MARTINO

CAFAGNA Roberta: hai visto?! con un pugno l'ha fatto svenire (incomprensibile)... ed Enzo (MARTINO Vincenzo n.d.r.) è più cattivo eh...

CAFAGNA Roberta: Enzo ti sradica tutta la famiglia ti sradica... se gli fai qualcosa parte dal più piccolo e arriva al più grande... non guarda in faccia a nessuno Enzo, Enzo c'ha una cattiveria dentro che "manco i cani"... almeno questo qui ogni tanto fa... si prende un pò di compassione per qualcuno... ma Enzo non c'è scampo! se vai sotto le grinfie...

CAFAGNA Roberta: …omissis…... a Enzo "manco i cani" ma'... c'ha una cattiveria Enzo che... se sbagli... quando io c'è stato il momento che... quello lì della Bulgaria (nel dirlo abbassa di molto la voce n.d.r.) voleva "questi", che mi sono spaventata che ha mandato il francese (IVANOV Zdravko n.d.r.)... ho detto: "madonna" faccio, io non per altro... Anto, gli ho detto: "Giulio, Enzo... "... gli ho detto: "io c'ho questo", ho detto: "questi qua..."

CAFAGNA Roberta: ha detto... ha detto: "non hai capito un cazzo Roberta!!... mi mangio la famiglia intera, la famiglia, dal più piccolo al più grande!" poi lui l'ha detto in calabrese... "Vincenzeddu meu"... lui lo chiama "Vincenzeddu meu" perchè si chiama come lui... "Vincenzeddu meu nun se tocca! a famigghia ci manciu! a famiggihia ci manciu!...dal più piccolo al più grande!" (Vincenzino mio, non si tocca! la famiglia gli mangio, la famiglia gli mangio! - tradotto in italiano n.d.r.) con Enzo "manco i cani!" eh!... vedi che sembra tutto tra... è bastardo!! se gli fai qualcosa ma’... l'hai perso eh! …omissis…

CAFAGNA Roberta: un altro che è cattivo quando picchia, Enzo così, Enzo così... Enzo non va, Enzo è cattivo su questo fatto, è Domenico con le mani!... capace che ti lascia morto una persona... ma con le mani eh! Domenico, infatti lui non lo mette mai in mezzo nelle liti, perchè Domenico parte, lui non... e non si ferma eh! se dice che deve picchiare a uno, eh! lo deve picchiare!


Ambientale del 14/10/2013.

MARTINO DOMENICO INTERVIENE A FAVORE DI IMPRENDITORE “STROZZATO” DA ALTRA COMPAGINE

MARTINO Domenico: si Leo?

CAMPO Leonardo: si...Domenico io c'è l'ho ancora qua a questi... che vogliono... le macchine

MARTINO Domenico: ah li sono?

CAMPO Leonardo: si qua adesso, dovevano venire mercoledì e sono... e sono qua ora, a Carlo l'hai sentito?

CAMPO Leonardo: ma non... ma non puoi venire con Giulio qua un attimo? non ce la fai?

MARTINO Domenico: siamo siamo a Melzo... in questo momento

CAMPO Leonardo: ahia ahia, ho capito e io non so che cazzo fare con questi

CAMPO Leonardo: aspetta glielo chiedo c'è qua... scusa ma non mi ricordo il tuo nome perdonami... è... Domenico... il fratello di Giulio (Si rivolge ad una terza persona presente con lui, successivamente identificata in LEOTTA Giuseppe)

LEOTTA Giuseppe: pronto

MARTINO Domenico: buongiorno

LEOTTA Giuseppe: buongiorno anche a lei, dimmi?

MARTINO Domenico: non è che ci possiamo vedere dopodomani no?

LEOTTA Giuseppe: no io non ci sono, io... mi avevano detto che avevo un appuntamento qua mercoledì però io mercoledì qua non ci sono

MARTINO Domenico: eh

LEOTTA Giuseppe: comunque tuo fratello sa dove rintracciarmi non c'è alcun problema

MARTINO Domenico: eh

LEOTTA Giuseppe: purtroppo devo stringere perchè purtroppo è passato tanto tempo da maggio che andiamo avanti (voci sovrapposte) qua con queste situazioni e per cui devo venire a stringereee... anche perchè si sa com'è la situazione, tu sei Domenico vero?

MARTINO Domenico: si si io Domenico sono

LEOTTA Giuseppe: (ride) va bene Domenico noi ci conosciamo poi quando sarà che ci vediamo più avanti che sono un pochettino più libero... ci andiamo a bere qualcosa assieme... Domenico senti la situazione è questa io purtroppo devo stringere, tuo fratello sa la situazione Leonardo e... Alessandro sa la situazione

MARTINO Domenico: si lo so Peppe, oh Pe...

MARTINO Domenico: eh va bene eh

MARTINO Domenico: no ma tu, ma tu lo so hai... avete ragione se... se lo lasciate respirare un attimino, io...

LEOTTA Giuseppe: si ma

MARTINO Domenico: andavate arrangiando con quelle che avete preso... no oh ascolta... siccome... era, era diciamo una gentilezza in più, se era possibile una gentilezza in più

LEOTTA Giuseppe: si ma

MARTINO Domenico: dicendo... perchè questi vedete che chiudono dico

LEOTTA Giuseppe: Domenico, Domenico, Domenico ascolta io le gentilezze le ho usate tutte sia con voi che con le (voci sovrapposte)

MARTINO Domenico: si no ma io ti ringrazio se... (voci sovrapposte) non finirò mai di ringraziarti (voci sovrapposte) però ti spiego Pe

MARTINO Domenico: ma nessuno vi sta negando niente però vi sto dicendo io... nessuno vi sta negando niente però se tu hai (inc.) prendergli qualche cosa, questo chiude... ormai avete preso quattro, cinque macchine, lasciatelo respirare un pò... lasciamolo respirare un pò eh...se no questi chiudono e non prendiamo nessuno niente

LEOTTA Giuseppe: Domenico, Domenico ti ripeto

MARTINO Domenico: ah

LEOTTA Giuseppe: lui è da maggio che noi ci vediamo facciamo avanti e indietro

MARTINO Domenico: si lo so lo so

LEOTTA Giuseppe: ehm, avanti... appena che rientro in tal caso ti faccio chiamare da Leonardo cosi ci vediamo e ci beviamo qualcosa va bene?

MARTINO Domenico: va bene Grazie

LEOTTA Giuseppe: avanti ti passo a Leonardo ciao ciao


18:12 | Ai 59 arrestati la Dda di Milano contesta ben 140 capi di imputazione, che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso al traffico di armi, dalla corruzione di pubblico ufficiale all'estorsione, fino all'associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Non ci sono gli appalti tra gli affari degli affiliati alla cosca Libri- De Stefano- Tegano. Secondo quanto emerge,grazie alla vicinanza degli uomini della 'ndrangheta con l'imprenditore Cristiano Sala i proventi delle attività di spaccio e usura venivano reinvestiti in società come la "Gem S.r.l." e la "Prezzemolo e Finocchio Soc. Coop.", per la commercializzazione di caffè in Italia e all'estero. E l'estero ritorna anche in un altro capitolo della commistione tra affari apparentemente leciti e illeciti del clan calabrese, con la costituzione in Bulgaria di una società per l'esportazione di vini di cui era socio anche il narcotrafficante internazionale Atanas Spasov Angelov, cittadino bulgaro che era anche tra i fornitori di stupefacenti della cosca.

Angelov, latitante in Bulgaria, è l'uomo che garantiva ai fratelli Martino e ai loro complici un flusso costante di marijuana, per quanto gli 'ndranghetisti potessero anche contare su altri canali, come i sudamericani che fornirono i 283 chilogrammi di coca provenienti da Santo Domingo e successivamente sequestrati al porto di Genova il 18 settembre del 2013. Quando c'era da reinvestire in attività lecite o da occultare il denaro in conti esteri, sempre da quanto emerge dall'ordinanza, l'uomo di punta era Franco Longo, residente in Svizzera e che gli investigatori definiscono "la cerniera tra l'ala imprenditoriale e l'ala militare, la persona che faceva da contabile".

Un personaggio capace, secondo le intercettazioni, di effettuare operazioni finanziarie a vantaggio della cosca anche su conti domiciliati a Dubai o a Hong Kong. L'altro volto, quello militare, emerge attraverso il sequestro di armi in dotazione al gruppo, come due mitragliette Skorpion con matricola abrasa e una pistola Makarov. Se infatti l'ala imprenditoriale era sempre alla ricerca di nuovi investimenti, gli uomini del clan non esitavano a impiegare i tradizionali metodi di intimidazione, come nel caso di un imprenditore che doveva restituire una somma prestata a tassi usurai e che venne prima minacciato con alcuni colpi di arma da fuoco contro la sua vettura, e poi con una pistola puntata alla tempia proprio davanti alla scuola dei suoi figli. (AGI)