Cinema: anteprima nazionale di “Magari fossi nato nel ’40” a Monterosso

Vibo Valentia Tempo Libero

Il Piccolo Teatro Comunale di Monterosso Calabro, suggestivo sfondo di numerosi eventi culturali, ha fatto da cornice qualche giorno fa all’anteprima nazionale del cortometraggio “Magari fossi nato nel ’40”, scritto e diretto dal regista calabrese Antonio Giacomo Lampasi.

Numeroso ed entusiasta il pubblico, assiepato davanti alla struttura comunale sin dalle prime ore del pomeriggio, la cui attesa è stata premiata dal ricco programma della serata concepito nel dettaglio dagli organizzatori: la proiezione del film ha presto stimolato un vivace dibattito che ha visto come protagonisti l’ economista Mario De Salvo, il regista di Monterosso Calabro e il moderatore Mario Antonio Galati; uno scambio di idee interessante e ben articolato, nel corso del quale sono state analizzate questioni economiche di varia natura.

Ad anticipare la proiezione di “Magari fossi nato nel ‘40”, una serie di doc-interviste a personaggi appartenenti a diverse generazione che hanno rappresentato l’ evoluzione dell’ Italia dal dopoguerra ad oggi.

Il cortometraggio, girato a Roma la scorsa primavera, tratteggia i contorni di un problema attualissimo, quello della crisi economica; senza sconti né riserve, e mai scadendo in scontati populismi, il regista decide di trattare un argomento così scottante da un nuovo punto di vista: attraverso gli occhi di un giovane quarantenne(che forse poi così giovane non è più!) il Lampasi cattura con profondo realismo suoni ed immagini di una crisi che ha colpito al cuore un’intera generazione.

Una generazione bruciata, che non ha lavoro, e che se lo trova è solo per un tempo determinato, non ha garanzie per la vecchiaia, non è in grado di formare famiglia, acquistare casa, avvitandosi in un circolo vizioso che innesca crisi su crisi.

A conclusione del cortometraggio poi, una serie di interviste a persone appartenenti a generazioni diverse, che conferiscono ancor più veridicità al messaggio che l’ultimo lavoro del regista calabrese porta con sé; interviste, ma ancor più testimonianze reali di persone reali, che hanno vissuto sulla propria pelle i cambiamenti avvenuti in Calabria (ma le situazioni possono adattarsi a qualsiasi altro posto) con lo scorrere degli anni, in un contesto fortemente modificato dall’arrivo di tanti disperati che cercano rifugio nel nostro continente, che fuggono dalla guerra, dalla fame, dalle persecuzioni, e che talvolta riescono a inserirsi, loro sì, con successo nella nostra società.