Camini: deteneva armi e munizioni e coltivava marijuana, arrestato

Reggio Calabria Cronaca

Nella pomeriggio di ieri, in Contrada Catenacci di Camini, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, coadiuvati da personale Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, a conclusione di una speditiva ma prolungata attività info-investigativa e di osservazione intrapresa nelle prime ore della mattinata precedente, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, coltivazione illegale di canapa indiana, furto di energia elettrica e violazione delle norme in materia edilizia Alessandro Martelli, 35enne.

L'uomo, a seguito di perquisizione domiciliare effettuata presso un’abitazione rurale a lui in uso, poi estesa ad un fienile adiacente comunque sempre a lui riconducibile, hanno rinvenuto, occultati all’interno di alcune balle di paglia ed in buono stato di conservazione, un fucile privo di marca cal. 16, un fucile semiautomatico cal. 12 e 1 pistola semiautomatica cal. 9x21 con relativo serbatoio, tutti aventi matricola abrasa, nonché un otturatore per fucile da caccia privo di matricola e complessive 54 cartucce a pallini per fucile da caccia di vario calibro.

I Carabinieri dello Squadrone Cacciatori hanno inoltre individuato un locale tipo “bunker”, di 130 mq circa, il cui accesso, occultato da una finta parete in cemento, era consentito mediante un rudimentale meccanismo elettrico che azionava un montacarichi posizionato all’interno, a cui era fissato un cavo d’acciaio collegato a tale botola d’accesso.

Nel corso del sopralluogo all’interno dello stesso, gli investigatori hanno accertato la realizzazione di una vera e propria serra, servita da 24 lampade alogene funzionanti, ove vi erano messe a dimora 36 piante di canapa indiana, di altezza variabile tra i 5 e i 15 cm circa, servite da un apposito sistema di irrigazione artigianale, costituito da alcuni tubi in plastica da cui fuoriusciva acqua tramite appositi augelli.

Nel medesimo contesto, i militari, coadiuvati da personale specializzato dell’Enel, hanno altresì acclarato la realizzazione di un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica mediante un cavo elettrico interrato, della lunghezza di circa 200 mt, sottoposto a sequestro.

Tutto il materiale rinvenuto, opportunamente sequestrato, sarà successivamente inviato al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS) di Messina per i successivi accertamenti di natura balistica volti a verificare se le armi siano state mai utilizzate in altri reati. Al termine delle formalità di rito l’arrestato, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri, Francesco Cirillo, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Locri, in attesa dell’udienza di convalida.