Lorenzin a Lamezia, Panedigrano: “Basta con le passerelle elettorali”

Catanzaro Politica

Franco Talarico Lunedì farà fare alla Ministra Lorenzin l'ultimo giro di valzer nel nostro ospedale. Le mostrerà tanti sepolcri, (pardon!), reparti imbiancati e schiere di servitori osannanti. Insomma le mostrerà l'ospedale delle meraviglie. Con la speranza, però, che nessuno schiocchi le dita e lo faccia ritrovare con il sogno infranto. E lui sa che, se la sua bella compagnia posa per un attimo i piedi a terra, la realtà è talmente brutale che sarebbe indigesta persino ad uno stomaco da grandi abbuffate come il suo”. E’ quanto scrive Nicolino Panedigrano.

Posti letto falcidiati (da 282 a 205). Il 75% dei reparti senza più primari. Alcune nostre solide eccellenze, come la TIN e Malattie Infettive, accentrate a Catanzaro. Otorinolaringoiatria, neurologia, oculistica ed ora anche oncologia senza più posti letto. Pronto Soccorso e Neonatologia ridotti allo stremo perché l'ex DG Mancuso andandosene si è portato nel suo reparto di Medicina 4 medici e 3 infermieri del Pronto Soccorso e da un anno prima si è rifiutato di sostituire le due neonatologhe trasferite a Catanzaro. Ma, quel che è più grave e che mette a rischio l'esistenza stessa del nostro Ospedale, l'avvio da parte del Dipartimento Sanità della Regione di un assurdo e illegittimo procedimento, tuttora in corso, che minaccia di chiudere il Servizio Trasfusionale.

“Anche questo procedimento di chiusura è eredità delle scelte e delle inefficienze di Mancuso. Ma vi si è aggiunto qualcos'altro di oscuro e di sospetto. La visita ispettiva al Servizio Trasfusionale di Lamezia è stata condotta in prima linea da due inflessibili ispettrici, ognuna delle quali con un personale conflitto d'interesse grande quanto un macigno (una perché in partenza ne aveva ideato la chiusura ed è venuta a cercare il pelo nell'uovo, l'altra perché è Primaria del Servizio Trasfusionale di Catanzaro che assorbirebbe il nostro se venisse chiuso) ed è terminata con un rapporto che lancia falsi allarmi su inesistenti rischi per la salute dei donatori e dei trasfusi.

“Siccome però in 40 anni non è mai successo un solo danno e ancora oggi il sangue raccolto e trattato a Lamezia viene ceduto senza un minimo rischio al resto della Calabria e dell'Italia, la cosa puzza. E così, gratta, gratta, nelle pieghe del rapporto sull'ispezione scopri che una delle accuse sollevate da queste impavide ispettrici è che ancora non era stata rinnovata la convenzione per l'acquisto delle sacche di sangue. E, guarda un po’, se gratti ancora viene fuori che dalle carte esaminate durante l'ispezione questo mancato rinnovo non era mai venuto fuori. Ma allora chi l'avrà suggerito alle nostre inflessibili ispettrici? E poi c'entra qualcosa il fatto che per lo stesso sangue raccolto a Lamezia il nostro Servizio Trasfusionale paghi molto meno di quanto paghi quello di Catanzaro? E su tutto questo cosa hanno da dire Dipartimento Sanità e Centro Regionale Sangue, che sull'avvio del procedimento per la chiusura del nostro Servizio Trasfusionale hanno mostrato quanto possano essere in grado di agire con solerzia?

“Su questo e solo su questo il distratto Talarico dovrebbe chiedere l'interessamento della Ministra della Salute. Di passerelle elettorali, invece, a pare nostro non gliene conviene proprio fare. Non foss'altro che per scaramanzia. L'ultima fatta in Calabria dalla Lorenzin non si può certo dire che abbia portato grande fortuna al suo misero compare Scopelliti”.

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