Sblocca Italia e Legge di stabilità. Cgil Rc-Locri: dal Governo solo annunci

Reggio Calabria Attualità

La CGIL del Comprensorio Reggio C.-Locri, a seguito delle continue esternazioni da parte del Governo incentrate sul Sud Italia, ha constatato che si sta perseguendo nel solito cliché di tanti e continui annunci che – quasi mai – si traducono in seri e concreti impegni.

Proprio rispetto a ciò, abbiamo svolto una minuziosa analisi sul versante degli investimenti legati a interventi infrastrutturali che dovrebbero scaturire dallo Sblocca Italia e dalla legge di stabilità.

I risultati, che sintetizziamo in questa nota, sono la dimostrazione della differenza che c’è tra il “dire e il fare”. Solo per semplicità, citiamo il vice-segretario del PD Debora Serracchiani la quale ha dichiarato che, in Italia, occorre investire soprattutto al Sud e, in particolare, sul ferrato. Abbiamo iniziato la nostra verifica proprio partendo da queste dichiarazioni: abbiamo constatato che, rispetto alle recenti risorse per il settore ferroviario (quasi 5 miliardi), il Sud viene completamente cancellato. Infatti, 499 milioni di euro saranno indirizzati su Firenze, mentre solo 60 milioni andranno da Firenze in giù. In percentuale, il rapporto è 98% al Nord e 1,2% al Sud.

La situazione non migliora di molto se, poi, tali dati li rapportiamo all’intero versante di stanziamenti dove il Mezzogiorno arriva al 19%.

Altrettanto clamorose sono le dichiarazioni del sotto-segretario Graziano Delrio il quale ha detto che <>, affermando anche che la crescita del Pil del Mezzogiorno è centrale per il Paese e che l’Italia sarà quello che sarà il Sud.

Peccato che anche qui i riscontri oggettivi vadano in tutt’altra direzione. Parlando di un argomento molto abusato qual è quello delle risorse dell’Unione Europea, oltre al fatto che il Sud è accusato di non saper spendere i fondi europei, c’è solo da aggiungere che l’impegno solenne circa l’utilizzo dei Fondi al di fuori del Patto di stabilità (circa 500 milioni per il 2013) per i progetti da co-finanziare da parte delle Regioni è fallito sul nascere, perché – rispetto ai rilievi fatti dalla Comunità europea -, guarda caso, tali fondi vengono tagliati per le Regioni ma avremo comunque “un’Agenzia nazionale” per sorvegliare le Regioni.

Questi primi riscontri ci appaiono paradossali. Lo stesso Delrio era presente alla presentazione del rapporto annuale dello Svimez sull’economia del Mezzogiorno. Un rapporto che ci consegna un Sud i cui parametri vitali sono inaccettabili, proprio perché le idee progettuali di vero e duraturo sviluppo (che lo Svimez continua a rilanciare) vengono clamorosamente disattese.

Basti pensare alla sola logistica in chiave Euro-mediterranea, poiché la situazione attuale è assurda: le merci, di fatto, attraversano il Mediterraneo in cinque giorni di viaggio per arrivare ad Amburgo e Rotterdam. Invece, ci sarebbero molte più opportunità e risparmi sui costi, se il Sud venisse usato come passaggio…eppure su un progetto del genere non si dice nulla.

Il Governo ha dalla sua il vantaggio della Presidenza del semestre europeo, per cui avrebbe l’opportunità di sviluppare un naturale progetto che sancisse una collocazione del Sud dell’Italia in un’ottima mondiale oltre che europea. Infine, riteniamo che l’impegno concreto il Presidente Renzi lo dovrebbe dimostrare non solo con la sua presenza (peraltro clamorosamente disattesa) o con la “scombinata” cabina di regia, ma anche con la messa in atto di un complessivo progetto di sviluppo-progresso per l’intero Mezzogiorno.

Come Organizzazione Sindacale, stiamo dentro questi problemi e abbiamo delle proposte che abbiamo ampiamente presentato. Perciò attiveremo tutte le iniziative necessarie, compreso lo sciopero generale, non per rompere il Paese; ma, al contrario, per unificare l’umanità su un versante fondamentale qual è quello del lavoro.

Troviamo sempre più sconcertante l’incapacità di una classe politico-dirigente e, per questo, auspichiamo che le prossime elezioni regionali possano portare novità e che i deputati e senatori calabresi e meridionali, con in testa il Ministro Lanzetta, possano – a livello centrale – rappresentare al meglio gli interessi del Mezzogiorno.