A Milano si presenta “La famiglia in Italia, dal divorzio al gender”

Cultura
  • Data
  • Luogo
    Milano, Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum, Via Pisanello 1

Giovedì 27 Aprile, alle 21, a Milano, presso il Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum, Via Pisanello 1, si terrà la presentazione del volume dell’avvocato crotonese Giancarlo Cerrelli e dello storico Marco Invernizzi: “La famiglia in Italia. Dal divorzio al gender”, Sugarco 2017.

Intervistati da Maurizio Belpietro, Direttore de La Verità, interverranno Francesco Belletti, direttore del Centro Internazionale Studi Famiglia, Massimo Gandolfini, Presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, Alfredo Mantovano, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino. Saranno presenti gli autori.

Introdurranno padre Marco Finco, direttore del Centro Rosetum, e Laura Boccenti, responsabile di Alleanza Cattolica in Lombardia. L’incontro è promosso dal Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum e da Alleanza Cattolica.

“Se è vero che nella storia non esistono facili determinismi, crediamo sia riconosciuto da chiunque che viviamo un’epoca di avversione profonda nei confronti della famiglia, sia a livello ideologico sia soprattutto a livello della vita vissuta. Si tratta – spiegano gli organizzatori - di un’avversione che tocca il piano culturale, anzitutto, ma anche politico e giuridico”.

Questo libro racconta la storia di un’aggressione culturale, politica e giuridica alla famiglia, cominciando dal Sessantotto e in particolare dall’introduzione della legge sul divorzio, per arrivare al gender e alle unioni civili, grazie alle quali “si permette di definire famiglia ciò che famiglia non può essere”.

Nella prima parte, Marco Invernizzi esamina il processo politico e culturale che ha progressivamente eroso la centralità della famiglia in Italia fino all’esplicita avversità e al considerarla come una delle possibili espressioni affettive, da famiglia a famiglie. Nella seconda, Giancarlo Cerrelli affronta il percorso legislativo e giuridico con il quale la cellula fondamentale della società è diventata una semplice somma di individui. L’analisi realistica dei fatti non induce tuttavia alla perdita della speranza.